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Le procedure sull’incapsulamento dell’eternit sono sancite dal Decreto Ministeriale del 6 settembre 1994, che stabilisce le regole da seguire per tutte le attività legate alla rimozione ed al fissaggio dell’amianto. Vengono inoltre fissate le procedure a cui attenersi durante i processi di rimozione dell’eternit e si entra nel merito delle metodologie di tipo tecnico da seguire per gli interventi di bonifica.

Come avviene l’incapsulamento dell’eternit

I metodi di bonifica previsti dalla legge sono tre: rimozione, confinamento oppure incapsulamento dell’eternit. In questo caso si tratta l’amianto con specifici prodotti che penetrano e vanno a ricoprire l’area di interesse, inglobando le fibre di eternit. Questo procedimento si può applicare nel caso in cui vi sia la presenza di materiali poco “friabili”. L’incapsulamento dell’eternit crea una pellicola di protezione sulla superficie da trattare e di conseguenza permette di non rilasciare nell’aria emissioni tossiche. Ciò potrebbe avvenire a causa del degrado dei pannelli in amianto dovuto, ad esempio, all’azione di agenti esterni come vibrazioni, interventi di riparazione oppure semplice presenza di correnti d’aria. Solitamente sono utilizzati prodotti ricoprenti come pitture apposite e primer fissanti ed isolanti.

La normativa sull’eternit in Italia

Negli anni ’80 si è iniziata a capire la pericolosità dell’inalazione di fibre di amianto per l’uomo, che può portare all’insorgenza di tumori polmonari. In Italia si è arrivati nel 1992 alla normativa sull’eternit che sancisce ufficialmente il divieto di estrazione, lavorazione ed utilizzo in ogni sua forma dell’amianto. Tale normativa sull’eternit non si limitava solamente alla regolazione dell’impiego di questo materiale, ma definiva anche importanti misure di sostegno per i lavoratori e per le imprese coinvolti nella gestione del rischio amianto. I decreti attuativi che stabiliscono le procedure di bonifica dell’eternit sono stati emanati, come detto, due anni dopo. In quest’ultima normativa sull’eternit è presente anche la suddivisione dei materiali in tre tipologie (integri non suscettibili di danneggiamento, integri suscettibili al danneggiamento e danneggiati), fornendo così indicazioni precise in merito ai dispositivi di protezione da utilizzare.

La durata dell’incapsulamento dell’eternit

Uno dei vantaggi che porta ad optare per l’incapsulamento dell’eternit è la durata dell’intervento. Esso infatti è molto più breve ed ha costi decisamente più contenuti rispetto al confinamento (ovvero l’installazione di una barriera a tenuta o di una sovra copertura con lastre isolanti per separare l’amianto dalle zone fruibili dell’edificio). Lo stesso discorso vale per la rimozione dell’amianto: sia in termini di prezzo che di durata, l’incapsulamento dell’eternit è sicuramente il metodo più immediato ed economico.

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